Il Male non è omeopatico

Pensateci, son sicuro che è esperienza comune. Il Male è efficace solo se incrementale. L’ISIS smise di mostrare i video degli ostaggi sgozzati perché il primo fece orrore, il secondo indignò, il terzo insomma ma poi la gente cambiava canale. Allora li sgozzò il gruppi, poi incominciò a bruciarli vivi, poi è stata sconfitta e non sapremo mai cosa avrebbe inventato. Così – traslando un po’ – a un ragazzino distratto e impudente, prima lo avvertite, poi di nuovo, poi lo gridate, poi convocate i genitori… E i disastri? Vogliamo parlare dei disastri e della gente che si ferma a guardarli?

Ecco che il fascismo (Galli della Loggia dice che non è fascismo, bon) massimalismo, sovranismo, razzismo, lepenismo eversivo ha bisogno prima di indicare un nemico, poi di appellarlo volgarmente, poi di creare una campagna contro di lui, poi qui ci starebbe bene un’ammazzatina…

La triste uscita di Salvini su Cucchi è solo l’ultimo esempio. Una battuta inutile, se ci pensate, se non a incrementare l’idea di un Male Possibile che ci sta avviluppando. Un Male legittimato ormai da tempo, sfacciatamente esibito con burbanza, sputato col sorriso e con “bacioni”, che vellica le zone più oscure e primitive di cervelli mal sviluppatisi, ancorati all’Ego adolescienziale mai veramente superato. Un discorso lungo e complesso a cavallo fra psicologia e sociologia da un lato, e direzione che ha imboccato la nostra civiltà – fra edonismo, consumismo e legami deboli – dall’altro.

Le parole non sono solo pietre. Le parole modificano realmente il mondo (non in senso metaforico; è una realtà). Le parole del Male modificano realmente, concretamente e permanentemente il mondo attorno a noi e – siete avvertiti – in maniera molto più veloce e incisiva delle parole del Bene.