Qualcosa va troppo bene in Russia…

Ci dicono che fino a ieri (21 marzo) in Russia ci sarebbero stati 367 casi di infezione con  un solo morto (The Moscow Time, 22 marzo 2020). Anche se la curva comincia a mostrare il suo andamento potenzialmente esponenziale, trovo veramente incredibile questo miracolo. Considerando che la Russia non è meno globalizzata degli altri paesi, che ha intensi scambi con la Cina, che confina con un’Europa in preda alla pandemia.

La curiosità nasce spontanea assieme a più di un sospetto, considerando – come scriveva la CNN pochi giorni fa – che la Russia, coi suoi 146 milioni di abitanti, ha meno infetti che il Lussemburgo.

Se, da un lato, Putin fa risalire questa circostanza alla precoce e ferma reazione russa,

le autorità internazionali segnalano invece la scarsità di test effettuati e, specialmente, l’abitudine ereditata dall’epoca sovietica di minimizzare e tacere la situazione. 

Minimizzare e negare comporta ovviamente una coerenza narrativa: per esempio si negano ai medici i dispositivi di protezione (QUI) e si accusano Stati Uniti e Occidente di cospirazione contro di loro… (QUI).

Naturalmente, vista l’impennata esponenziale delle curve che si registra ovunque, basterà veramente attendere pochi giorni per capire meglio se la Russia è stata benedetta dalla sorte (e dalla capacità delle locali autorità) o se c’è dietro un disegno cinico ma molto preciso. Il coronavirus sarà peggio dell’influenza quanto vi pare, ma la morte di qualche centinaia di migliaia di russi (per lo più anziani e malati) potrebbe essere un buon prezzo da pagare per non intaccare equilibri interni, industria, problemi geopolitici, scambi commerciali… insomma: quanto interessa veramente l’oligarchia post sovietica e lo Zar di tutte le Russie, Vladimir.