Pensare la democrazia nel terzo millennio – Il libro

Cari lettori di Hic Rhodus, questa è una pubblicità. Perché abbiamo scritto un libro, è stato un lavoro lungo, ne siamo piuttosto fieri, e vorremmo condividere con voi questo percorso, che non si limiterà a questo post.

Il libro è

Claudio Bezzi e Stefano Machera, Pensare la democrazia nel terzo millennio, Bonanno edizioni, 2022.

Un libro certamente “figlio” di questo blog, che sin dal titolo propone vecchie riflessioni qui avanzate, ma nel volume completamente riscritte, meditate e ampliate. 

Il libro sarà ufficialmente in libreria dal 10 febbraio; lo si può già prenotare su Amazon e si può invece ordinare subito sul sito dell’editore.

Perché scrivere un libro? Perché per noi è una forma di azione politica. La parola è un’azione politica. A noi sembra che in questa nuova epoca in cui viviamo le parole politiche, tremendamente necessarie, siano vecchie: ‘Democrazia’, ovviamente, ma anche ‘Uguaglianza’, ‘Diritti’, ‘Libertà’, e via via tutti i pilastri del pensiero politico, sono usati, oggi, con lo stesso medesimo significato che avevano nel Novecento, dove di fatto si sono consolidate nella loro semantica prevalente. Il nostro parere è che il mondo sia tremendamente cambiato da trent’anni a questa parte (ne scrivemmo a suo tempo, QUI) ma sembra che in pochissimi se ne siano accorti. Il mondo non è semplicemente cambiato perché ci sono i cellulari e Internet; non si tratta semplicemente di ritocchi geopolitici ma, per il resto, il Sole sorge ancora come un tempo. Se non si comprende la svolta epocale del Terzo Millennio si marcia verso l’ignoto, con una testa rimasta nel secolo scorso, incapace di cogliere le nuove necessità cognitive necessarie per interpretare i nuovi territori verso i quali ci siamo inoltrati. Il lessico, e più ancora i concetti politici che soggiacciono a quel lessico, diventano allora una trappola vischiosa, e lo vediamo chiaramente dall’enorme confusione politica che non permea solo il contesto italiano. E, per ciascuno di noi, riflettere su queste trasformazioni e riconoscerne la portata è necessario anche per poter affrontare quelle in corso e le future che si annunciano, perché i cambiamenti politico-sociali non sono certo terminati e anzi la loro velocità aumenta in proporzione alle forze globali che li producono.

Nel libro, quindi, cerchiamo di compiere una riflessione rinnovata nel lessico politico, e quindi nei concetti fondamentali che devono costituire l’orizzonte di un’azione politica.

Cosa ci aspettiamo da questo libro? Lo stesso che ci aspettiamo da questo blog. Abbiamo sempre avuto contezza del fatto che scriviamo per pochi, non per tutti. L’impegno della scrittura e quello antagonista della lettura sono nobili e impegnativi esercizi che sembrano sempre più circoscritti a chi ha voglia di confrontarsi, capire, dubitare, errare (magnifica parola dal duplice significato) e mai fermarsi; mai fermarsi nelle tranquillità identitarie, mai sostare nelle oasi ideologiche, sempre argomentare, sempre ricominciare. La scrittura del libro ci permette – crediamo, speriamo – di aggiungere un livello di complessità alla nostra scrittura-come-azione-politica: non più testi brevi da consumare in dieci minuti, ma un testo organico, un’architettura argomentativa complessa, conchiusa.

Speriamo che qualche lettore lo voglia leggere; speriamo che qualcuno fra i lettori abbia voglia di parlarne e ci offra un contributo per il nostro blog; non una recensione, ma proprio una nuova riflessione, un avanzamento, un nuovo tassello.

Ci permetterete (sarà inevitabile) di tornare su questo argomento con ulteriori articoli nei prossimi giorni.

Claudio Bezzi e Stefano Machera