Siamo tutti -isti

Una buona riflessione di Claudio Cerasa inizia in questo modo:

Gli estremismi si tengono insieme, vanno in giro a braccetto, si coccolano a distanza, si prendono cura l’uno dell’altro, non conoscono le sfumature, non conoscono il grigio, non conoscono altro colore che non sia il bianco o il nero e per esistere non possono fare a meno del radicalismo dell’altro. I suprematisti hanno bisogno degli islamisti per dimostrare che la razza bianca è sotto attacco dei musulmani. Gli islamisti hanno bisogno dei suprematisti per dimostrare che l’islam è sotto attacco dei difensori della razza bianca. I nazionalisti hanno bisogno del gesto criminale di uno straniero-non straniero per dimostrare che la nazione è sotto attacco degli stranieri. Gli estremisti anti nazionalisti hanno bisogno di un tweet xenofobo di un nazionalista per dimostrare che il proprio paese è in ostaggio dei razzisti. Gli estremismi hanno gradazioni molto diverse, ci sono quelli più pericolosi, quelli meno pericolosi, quelli più diffusi, quelli meno diffusi, ma non c’è estremismo che non rappresenti un pericolo che non valga la pena di essere combattuto con tutte le armi a disposizione.

Per carità, non è un’idea nuova ma mi ha aperto a questa piccola riflessione, che siamo tutti “-isti”, o suprematisti o islamisti, o comunisti o liberisti, o renzisti o zingarettisti (decidete voi a quale -ismo appartenete) e che questo -istismo si caratterizza non per l’appartenenza a qualche cosa ma per l’avversione a qualcosa d’altro, come scrive Cerasa.

I vegani, diciamolo, disprezzano i carnivori e si sentono migliori in quanto esistono carnivori per ciò stesso disprezzabili; i quali carnivori, se interpellati, sghignazzano sui vegani e dicono barzellette su di loro. I 5 Stelle sono nati sull’onda della politica (tutta, tutti gli altri) schifosa, la kasta, i ladri, i pidioti come categoria politica, e tutti gli altri pensano con assoluta sicurezza che i populisti pentastellati siano idioti all’ultimo stadio. L’esempio dei pro-renziani e degli anti-renziani è fin troppo facile. Le nazi-femministe vivono dell’idea dell’odioso maschio porco, il quale pensa amabilmente che le nazi-femministe siano lesbiche alle quali necessiterebbe una “ripassatina”. Le persone che si ritengono élite, intelligente e acculturata, disprezzano il popolo e gli toglierebbe il diritto di voto senza battere ciglio, ma vengono sputazzate dal popolo che li ritiene spocchiosi professoroni senza arte né parte e solo presuntuosi e arroganti. Ultimamente vediamo i pro-Greta arrabbiati a morte per chi non apprezza la piccola ecologista, contrapposti a chi immagina l’adolescente una mezza bufala per boccaloni proto-ambientalisti. E vai con la TAV, abuso della sacralità locale per alcuni e necessità impedita dai soliti fanatici da altri. La Cina: benvenuta, compraci il debito per alcuni, e maledetta, vieni a colonizzarci per altri. Devo continuare?

Preciso, per onestà intellettuale, che io sono pieno di -ismi e non sfuggo a questo demoralizzante destino. Vado spesso a votare non già per un’idea ma contro le idee altrui (contro i democristiani prima, poi contro Berlusconi, ora contro il populismo); sono un élitista di merda; sono un vegetariano con aspirazioni vegane, un animalista rancoroso; sono per il cioccolate al latte e non rompete le palle con la purezza del fondente, non sopporto l’arabica, amo i Golden Retriever, i film francesi sono insopportabili e mi piace il caldo estivo anche quando è torrido, va bene?

Allora penso, per un attimo, alla bellezza di un mondo senza -ismi. Non già senza gusti e differenze personali, guai al mondo!, ma proprio senza le passioni -ismiche collegate. Pensate che bello: siete renziani perché ne apprezzate il programma e lo slancio da leader, ma così, senza umoralità, senza stare sopra le righe, senza farne questioni di puntiglio, ché alla fine la vita continua lo stesso, no?, e avete il cugino zingarettiano, ma sì, lo capite, ci sono ottime ragioni anche per essere zingarettiani, il mondo è bello perché è vario… E i rumeni che hanno fatto la rapina in villa vicino a voi, sgozzandone gli abitanti… Una cosa orribile, non bisogna farlo assolutamente, qui si va ben oltre la maleducazione ma, insomma, rumeni, albanesi, messicani, italiani… stessa umanità, giusto? Cosa mai c’entra che fossero rumeni? Come il branco stupratore, dai, una cosa orrenda povera figliola ma cosa c’entra coll’essere maschi, poteva succede anche con… anche con… insomma, poteva succedere!

Comunque devo dire che almeno nel gioco del calcio l’hanno capito. Quando si rompono il cranio fra tifoserie diverse sono sempre tutti d’accordo che il calcio non c’entra niente, che quelli non sono tifosi. Capito? Nel calcio hanno abbattuto da tempo la barriera degli -ismi.

Dopo questo attimo di follia torno lucido, e penso che il problema non è abolire gli -ismi. Ma comprenderne la radice e le cause. L’islamismo, per esempio (quello politico, quello che fa le stragi) ha molte e complicate ragioni che possiamo, però, dipanare, cercando di intervenire per contrastare i paesi finanziatori del terrorismo, per tenere sotto controllo da un lato, ed educare dall’altro, gli islamisti nei nostri territori… I maschi che odiano le donne hanno una eziologia abbastanza tipica e conosciuta, e le donne che si innamorano di uomini violenti pure; correggere gli uni e proteggere le altre non sarebbe poi impossibile. 

Infine la politica, che poi è il punto centrale di questa riflessione. La politica è ridotta a -ismi, e gli -ismi si nutrono di slogan, di volti, di eventi clamorosi o resi tali dalla pessima stampa italiana. La sempre peggiore cultura degli italiani offre ampi spazi agli -isti di ogni sorta, che crescono estremizzandosi: dal populismo al nichilismo, dal post-fascismo al proto-nazismo, dall’indifferenza allo sdoganamento del peggiore cattivismo di pancia. C’è poco da fare: essere cattivi è bello, ha un suo fascino innegabile; cosa sarebbe Guerre Stellari senza Darth Vader (o Fener che dir si voglia)? Ed essere nichilisti? Spaccare tutto, la bella morte, il vaffanculo eletto a programma politico, una liberazione dallo stress quotidiano, e senza la fatica di capire qualcosa! Il populismo, poi, che capolavoro! Tutti marci, ma tutti, tutti-tutti, dai pidioti alla suocera, dai giornalai al gatto del vicino tranne noi, noi puri, noi onesti… vabbé, almeno fino a qualche settimana fa pareva funzionare.

Insomma, NO: gli -ismi esistono, sono una realtà viva, ci trascinano, e la risposta è un “-ismo pensante”, un prender parte attivamente con capacità argomentativa, con lucidità logica. 

Sì, mi rendo conto anch’io che non è un granché…