Il trionfo del non pensiero nell’epoca del Male

Parliamo della SeaWatch, ma solo come pretesto. Sulla mia bacheca leggo un tale che scrive:

Eppure la soluzione sarebbe semplice. Sei un sostenitore di Carola? Bene. Nome, cognome, dati fiscali e uno dei passeggeri della Sea Watch è tuo. Lo mantieni e te ne rendi responsabile in tutto e per tutto: se commette un qualsiasi crimine o ne perdi le tracce ti mandiamo in Libia al suo posto. Forza, adesso alzate la mano.

Non lo conosco personalmente ma – da informazioni prese dal suo profilo – immagino che sia un laureato, che conosce tre lingue, con un alto livello di intelligenza logica.

Subito sotto un’amica (questa invece la conosco, altra laureata, intelligente etc.) gli ha risposto:

Ok, allora cominciamo con risolvere il grave problema del costo pensionistico. Vuoi mantenere le pensioni così? Nome, cognome e un pensionato col sistema retributivo la pensione gliela dai tu. No, anzi, due. Vogliamo risolvere il problema del servizio sanitario? Nome, cognome e le spese assistenziali e mediche di un ultra 85enne le paghi tu. Ah, ciao dici, che paghi già le tasse? Cosa c’entra, Roberto, le tasse le dobbiamo abbassare no?

Senza (troppi) pregiudizi moralisticheggianti (peraltro la posizione di HR sui migranti è nota a chi ci segue, ne abbiamo parlato moltissimo e non siamo fra quelli che urlano “porti aperti a tutti!”), vorrei fare un piccolo sforzo di analisi logica, premettendo che (potrei sbagliare) non mi sembra una provocazione nata come paradosso per affermare altre cose, per irridere chi – abbiamo visto in questi anni – realmente dice queste scemenze.

In breve, perché non vale la pena spendere poi molte parole:

  • cosa c’entrano i sostenitori di Carola? Qui le navi si susseguono e assurgono ai trionfi di Facebook per delle circostanze create ad arte dal Truce per fare propaganda trucesca; qui tanto bene c’è una Carola che rappresenta lo slancio umanitario internazionalista sensodicolpista buonista egualitarista della sinistra, una parte di popolo inneggia alla Capitana e la rimanente (gran) parte le dà della troia che si scopa i negri (avrete letto, credo, se no vi consiglio di evitare…); ma il problema – dal punto di vista di una persona mediamente informata, più intelligente della media, plurilingue e laureata – dovrebbe essere chiaramente visibile nella sua interezza, complessa e vasta; fra un mese nessuno si ricorderà di Carola e staremo ancora qui a discutere di un nuovo caso…
  • lasciamo stare davvero il prenderseli a casa con tutto il codazzo di responsabilità da assumersi, qui davvero siamo all’iperbole antifrastica, ovviamente per irridere gli sciocchi fan di Carola;
  • ma ovviamente e soprattutto colpisce la cecità (voluta? provocatoria?) rispetto alla logica complessiva che muove e motiva l’autore di quella scemenza, ben sottolineata dall’autrice della sua replica. Per tutte le questioni che riguardano le politiche nazionali ci sono le leggi, e le tasse per permetterne l’esecuzione.

Nell’epoca del Male, quella attuale, sembra invece che la colpa (perché c’è una colpa, ci deve sempre essere una colpa) sia di un’individuo, in questo caso Carola Rackete, che per fare dispetto all’Italia, infrangendo le sue sacre leggi e il volere del popolo sovrano, si è andata a prendere gli immigrati dalla Libia (che se li lasciava stare lì stavano tanto bene) per venirci a creare un problema a noi. E quindi giù a scavare nella biografia della capitana per usare qualunque informazione e rigirarla come un calzino contro di lei, che poi è donna, e a una donna un bel “troia” non si nega mai (vedi Boldrini, Kyenge e tutte le donne che osano).

Possibile? Possibile? Possibile che a questo signore, laureato, plurilingue, di intelligenza superiore alla media, non venga in mente che siamo in un’epoca di enormi cambiamenti geoantropici? Possibile che non abbia contezza delle guerre, delle miserie, dei cambiamenti climatici, delle epidemie, delle carestie che impongono a milioni di esseri umani di rischiare violenze e morte pur di fuggire? Attenzione, cari lettori: qui non sto parlando di Carola né sostenendo la sua azione (ho già scritto il mio pensiero pochi giorni fa, QUI) ma semplicemente deprecando, fortissimamente, lo scivolamento nel pensiero ipersemplificato, e quindi stupido, e quindi cattivo, e quindi, come posso dire… malsano, di questo signore.

Non capire il senso delle politiche di questo governo, nel quadro europeo ed internazionale, nei (non) rapporti con la Libia, nel clima particolare che sta attraversando il Nord Africa, stretto fra islamismo e signorie locali, significa semplicemente avere chiuso ampi comparti del proprio cervello, volersi impedire di capire, scivolare felicemente nel pensiero omologato degli ottusi malpancisti.

Non capire che questo braccio di ferro fra il potente Ministro degli Interni Matteo Salvini e la piccola e sconosciuta (fino a pochi giorni fa) Carola Rackete è tutta una farsa, è propaganda, è una questione tutta interna in cui un potente mostra alla plebaglia adorante il suo strapotere, senza peraltro fare una sola singola cosa, una qualunque, che vada verso la soluzione del problema, ecco: questa incomprensione è il Male.

La conclusione è terrificante: se siete stupidi e ignoranti e scrivete queste scemenze io mi arrabbio e combatto la vostra stupidità e la vostra ignoranza, perché sono implicitamente eversive. Ma se siete intelligenti, laureati, plurilinguati… cosa devo fare con voi? Cosa devo fare?

Oh mio Dio, voi mi terrorizzate con la vostra incomprensione! (Fëdor Michajlovič Dostoevskij, I fratelli Karamazov)

P.S. Ad articolo chiuso ho letto Annalena Benini sul Foglio del 29 giugno che mi ha illuminato; in sostanza, dice, se non si può ragionare, se la scelta è fra “la Capitana” e “la sbruffoncella” con Salvini che in TV dice che “si è rotto le palle” (con gente che scrive le bischerate documentate qui sopra), ecco, se l’argomentazione che così tanto piace a noi di HR, se il ragionamento fatto di molte sfumature di grigio, di distinguo, di eccezioni non si può praticare perché tutto il linguaggio politico si divide fra “la Capitana” idolatrata e “la sbruffoncella” volgarizzata, strumentalizzata, percossa moralmente, bene, sì, posso dire di comprendere anch’io, ora. Se non si può ragionare ci si deve schierare. Mia Capitana!