Basta Facebook. Scappo dai vostri gattini, tramonti e improbabili frasi celebri e, soprattutto, dall’ottusità del mezzo

Dopo la bulimia senza freni e senza censure di Facebook (tranne che per le tette, qui Zuckerberg è sempre stato inflessibile), dove gruppi ferocemente misogini si sono ingrassati assieme a quelli filonazisti, sfrenatamente populisti, platealmente istigatori di odio e falsità, pare che sotto molteplici pressioni stia decidendo per un maggiore rigore –  del tutto ridicolo e insensato – sui contenuti e sui comportamenti degli utenti. Così, da un po’ di mesi, ogni due per tre la mia diffusione di post sui gruppi mi viene ripetutamente bloccata perché ritenuta spam.

 Quello che che Zucky considera spam sono i link ai post che compaiono sul blog Hic Rhodus e i video che pubblico sul canale YouTube e – spesso – anche direttamente sul gruppo Facebook Codice Giallo (così intanto vi ho fornito gli indirizzi…).

A Facebook non importa un fico secco di cosa condividi, e finisce col penalizzare anche quei contenuti che sono la sua ragione di successo e di vita

Perché senza contenuti Facebook rischia di finire come Twitter, piena di gattini, tramontini, piedini sulla spiaggia e banalità vagamente spiritose che rimbalzano fra uno stanco “mi piace” e un insulso cuoricino.

Ma oltre alla diffidenza verso chi spamma, ora Zucky è attentissimo alla possibile diffusione di contenuti inadeguati, istigatori di odio (adesso, capito? Zucky  incomincia a preoccuparsene adesso); ovvero: finge di essere attentissimo, perché i buoi sono scappati da un pezzo e i commenti incivili, volgari, minacciosi, vomitevoli, abbondano con preoccupante diffusione, mentre la scure della nuova pseudo-inquisizione di Facebook, non essendo in grado di riconoscere il sarcasmo e l’ironia, incomincia ad abbattersi anche su innocui commenti che avevano la pretesa di essere spiritosi (e che forse non lo erano, sia chiaro…).

Così mi è arrivato un primo minaccioso avviso: se continuerò a fare il cattivo… (puntini di sospensione).

Ma non solo il sarcasmo. 

Provare a fare un ragionamento serio è impossibile; è il mezzo che non lo consente (senza fare adesso una lezione di semiotica). Recentissimamente ho espresso un parere estremo riguardo un femminicidio; con “estremo” intendo dire che nel mio brevissimo post ho alluso alla pena severissima che io propinerei al reo. Fra i vari commenti un amico (vero, personale), persona coltissima e intelligente, mi ha praticamente dato del nazista. Io ho preparato una risposta di merito, per spiegare come avevo costruito il mio pensiero troppo sinteticamente espresso nel post originario. L’ho scritto, poi l’ho cancellato e non ho più risposto. Come si fa, su Facebook, in poche righe, a spiegare, argomentare, discettare su argomenti filosofici, sociologici, comunque “alti”? E al di là di questo episodio, l’impossibilità (per la rigidità del mezzo) di spiegare qualcosa a chi mi insulta nei gruppi di odiatori (quelli continuano imperterriti), a chi chiede spiegazioni paradossali, a chi equivoca la semantica (insomma: a chi non capisce un cazzo), è diventata una regola.

No, Facebook non consente argomentazioni, e la combinazione dei vari elementi che ho appena esposto mi porta a pensare che questo social media diverrà sempre più un luogo di gattini, di piatti cucinati, serviti e gustati, di piedi su panorama marino e di meme e di frasi fatte e di tramonti tutti uguali, e di copia-incolla e di guardate come sarò da vecchia, e di fate il test del vostro nome, e di cosa sareste se foste qualcosaltro…

E io mi sono stufato.

Ero un grande utilizzatore di Twitter e non lo sono più. Sono stato un grande utilizzatore di Facebook e non lo sarò più. Mi sono troppo, troppo stancato.

Da questo momento in poi, car* tutt*, utilizzerò Facebook solo ed esclusivamente per diffondere contenuti del blog Hic Rhodus (saltando da un blocco all’altro propinatomi da Zucky), e per scrivere sui due gruppi che amministro, quello tecnico, sulla ricerca sociale e valutativa (Rete della Valutazione) e Codice Giallo, come già detto.

Mi farò gli affari miei e mi disinteresserò alla grande dei vostri, non metterò né like né cuoricini, non metterò nessun “mi piace” alle vostre iniziative, pagine e gruppi (e anzi cancello i pochi attualmente “piaciuti”), me ne infischierò alla grande dei vostri compleanni, mi felicito anticipatamente e per sempre con tutti coloro che vanno in ferie, che mangiano bene, che hanno un bel bambino, che si fanno leccare la faccia dal loro cane, che vivono in un bel posto, che scrivono un libro, che vedono un film, che scopano e così via, e garantisco empatia e partecipazione a tutti coloro che non scopano, perdono il treno, hanno sbattuto su uno spigolo, e via enumerando le tante questioni rilevanti per Facebook.

Dimenticavo: odio i messaggi privati e ho disinstallato Messenger. Quindi: non risponderò più ad alcun messaggio. Chi vuole contattarmi ha la mia email, e se non ce l’ha e non la sa trovare su Internet vuol dire che non ha un cacchio da dirmi.

(Ovviamente infrangerò di quando in quando queste mie regole. Mi piace un casino infrangere le regole!).