Qualche giorno fa, in uno degli inutili, dannosi talk show che infestano la tv, un inutile giornalista, interloquendo con Elsa Fornero che si dichiarava preoccupata per i giovani, le ha chiesto “Lei sa chi è Cicciogamer?”
Notate l’espressione compiaciuta del giornalista (?), il lampo negli occhi quando sta per fare scattare la trappola, poi alla fine non si tiene, troppo è l’autocompiacimento e il sorriso gli va da orecchio a orecchio.
Bene risponde la Fornero, ma già la risposta è inutile, tardiva, non incisiva, perché mentre il giornalista (?) ha lacerato lo spazio con una battuta spiazzante, l’economista replica con un ragionamento, anzi: con una sintesi di ragionamento. Una risposta non a tono, su un altro stile, su un altro piano di significati. E così, per altri giornalisti (?), il Nostro avrebbe “asfaltato” Fornero.

Ecco perché è davvero duro essere ottimisti. I talk show continuano a proliferare e a confondersi ormai coi programmi di intrattenimento, come acutamente osservato da Minuz pochi giorni fa, costruendo una narrazione prepolitica potente, o addirittura impolitica, dove finiscono per vincere i colpi di scena, le battute, complici le inquadrature da telefilm, il sopracciglio che si alza, l’angolo della bocca che si storce…
Non vorrei vi sembrasse un salto logico esagerato, ci sono molti passaggi intermedi che salto perché fin troppe volte trattati qui su HR, ma insomma: la pentastellizzazione del PD, il balletto narcisistico di Renzi, il suo finto duello televisivo con Salvini a Porta a Porta (Male Assoluto), le pseudo dichiarazioni quotidiane della Qualunque che servono a riempire le pagine dei quotidiani, i mugugni, le esternazioni, la costruzione di micro-partiti, la demolizione degli avversari, l’incubo dell’IVA, il denaro contante, non hanno ormai più nulla di così diverso, a livello semantico e pragmatico, dal Festival di Sanremo, le stimmate di Padre Pio, gli scazzi su Facebook, i Ferragnez, X Factor, gli amorazzi estivi…
E questo pastone cangiante e saporito è diventato l’humus della vita collettiva, globale, pervasivo, intrusivo, vorace.
La politica ormai ci è cascata con entrambi i piedi, da tempo, e la svolta panstellata di Zingaretti ha tolto ai riformisti, democratici, razionalisti italiani l’ultimo lumicino di speranza, andando trombettando dentro quell’humus, dentro quella logica, dentro quella dannazione.
Ancora una volta: #NONOMOLOGATEVI!
