Troppi autisti ubriachi: facciamo una legge, inaspriamo le pene. Ladri in villa: facciamo una legge, inaspriamo le pene. Emergenza donne: facciamo una legge, inaspriamo le pene. Troppo odio sui social: facciamo una legge, inaspriamo le pene. Troppo antisemitismo: facciamo una legge, inaspriamo le pene. Troppi evasori: facciamo una legge, inaspriamo le pene.
Non va bene.
Queste leggi non risolvono nulla, non funzionano da deterrente (i dati sulle prima legge citata, che si presta a maggiore oggettività, sono abbastanza chiari) ma solo da gesto simbolico che il legislatore fa a favore del popolo allarmato. Anziché lavorare sulla cultura, sull’educazione (non solo civica) e sull’esempio, si archivia l’argomento con un gesto eclatante, una legge, che va subito sulle prime pagine e mostra come il legislatore abbia muscoli da vendere. Si vede meno – perché ci stanno abituando così – che il legislatore ha poco cervello, e meno ne ha il popolo festante. Di legge restrittiva in legge restrittiva, qualunque maggioranza, domani, potrà sanzionare comportamenti sgraditi a colpi di legge, naturalmente in nome dell’ordine pubblico, del benessere collettivo e della felicità sorvegliata e garantita per decreto.