Morte di un ininfluencer

È morto Roberto Calasso, editore di Adelphi. Uomo di cultura e di lettere, poi editore di una delle case editrici di maggiore qualità in Italia. Libri, diomio, libri! Pochissimi leggono libri, anche se è difficile incontrare qualcuno che non ne abbia scritto uno, perfino la Meloni l’ha scritto, chissà se ha mai letto un libro, lei, semmai un Adelphi? Alzi la mano chi sapeva chi era Calasso; adesso alzi la mano chi sa chi è Chiara Ferragni. Non vale? Va bene, facciamo un nuovo esperimento: alzi la mano chi ha letto almeno un libro nell’ultimo mese; adesso alzi la mano chi ha consultato il suo profilo Facebook nelle ultime 24 ore. È tutto chiaro?

Calasso poteva dire di essere “estraneo sia al bigottismo della sinistra sia al buzzurrismo della destra” perché libero, perché la cultura l‘aveva reso libero. L’equazione non è “leggo e quindi sarò libero”, ovviamente, perché la lettura è condizione necessaria ma non sufficiente. Non sufficiente, ma necessaria. Borges scriveva sull’equivalenza fra Universo e Biblioteca (La biblioteca di Babele) per indicare la sostanziale equivalenza fra la realtà e la parola. L’Universo, nel senso del mondo, della nostra realtà, della nostra vita concreta, si esprime nella parola; “Nulla si compie se non viene detto”, fa dire Euripide al coro delle Supplici, perché noi siamo parola, siamo sempre stati solo parola, dalla creazione in poi (Giovanni, 1,1).

Delle molteplici forme della parola, quella scritta ha la peculiarità della memoria, del tempo lungo, della molteplice lettura, ogni volta portatrice di nuovi significati. E il libro, di tutte le forme scritte, ha la caratteristica del tranquillo svolgimento del discorso, dell’argomentazione articolata, del pensiero che si dà delle mete lunghe, meditate, pazienti nel loro svolgersi. Il libro pretende lettori avventurosi, disposti un po’ a perdersi, un po’ a ritrovarsi, un po’ a meravigliarsi. Niente battuta fulminante sui social, niente cuoricino presto dimenticato. I libri lastricano la strada verso una possibile liberazione interiore, o alternativamente verso una dannazione liberatoria, chissà?

Un trafiletto sui quotidiani, per Calasso. Fosse morto Fedez facevano uno speciale coi funerali in diretta e il popolino che applaudiva.

Quando sarà il mio momento, seppellitemi coi libri che ho letto, non con quelli che ho scritto.

Per Aspera.