Diciamo che il governo ancora non è pienamente all’opera (non ci sono ancora, per esempio, i sottosegretari) e già i satrapi nelle stanze dei bottoni fanno di tutto e di più per marcare il territorio: siamo arrivati noi; la pacchia è finita; adesso vi facciamo vedere che l’abbiamo più lungo…
Pisciatine destroidi.
L’articolo maschile sul Presidente del Consiglio (boiata sesquipedale di mero valore simbolico), le navi Ong bloccate da Piantedosi su ordine di Salvini, il tetto del contante che salirà oltre ogni logica di buonsenso, la “grazia” ai medici NoVax, reintegrati senza multe, lo sgombero del rave party a Modena, sono tutte pisciatine destroidi per marcare il territorio, dare “un segnale”, guadagnare una medaglietta di latta, accattare una comparsata in tv.
Bisogna mantenere – noi che riteniamo di essere avversari politici di costoro – la testa fredda. Se reagiamo al bullo abbiamo perso, perché scendiamo sul suo terreno, quello dove lui è più abile, maggiormente addestrato; la sconfitta sarebbe certa come la conseguente figura di tolla.
Prese una per una, queste sciocchezze potrebbero, in certi casi, avere una ragione: la pace coi sanitari NoVax può inscriversi in una riflessione post-emergenziale, dove tutti dobbiamo trovare la calma e un compromesso per tornare alla normalità; il rave party è indubbiamente illegale e presenta vari pericoli potenziali (di tipo sanitario, per esempio); più difficile capire il senso dell’aumento del contante ma, ok, questi sono di destra, fa parte dei loro programmi e non possiamo pretendere – noi illuminati non di destra – che loro capiscano proprio tutto.
Ma quello che voglio dire è che siamo in presenza di smargiassate, come l’ultima uscita di Salvini di togliere il reddito di cittadinanza per finanziarci Quota 102. Come quella che qualcun altro farà domani, o dopodomani.
Il linguaggio della destra-destra al governo è strutturalmente un linguaggio ostile; vuole esserlo, esattamente come quello dei bulli, che ti provocano, usano un linguaggio greve, di danno una spinta provocatoria e stanno lì, con la loro faccia bovina, ad aspettare che tu reagisca.
Naturalmente chi non condivide la visione della destra-destra deve, per l’appunto, vigilare e denunciare le scemenze, in particolare indicandone le conseguenze, e i danni al Paese che tali conseguenze provocano, ma occorre farlo uscendo dal terreno della provocazione.
Per restare all’argomento meno ideologico e stupido, quello sul tetto dei contanti, i dati, le relazioni degli esperti economici, le esperienze maturate, indicano senza possibilità di dubbi che alzare il tetto del contante, e tanto più quanto più lo si alza, favorisce il lavoro nero e l’evasione fiscale. Perché farlo, allora?
“Sommando” le intenzioni sui contanti, la riformulazione della “tassa piatta”, le possibili forme di “tregua fiscale” implementabili e la “selettività” dei bersagli per il contrasto all’evasione, cosa emerge in controluce? Il profilo di una specifica ben determinata categoria di soggetti beneficiari: le micro attività, fatte di piccoli negozianti, piccoli artigiani, e piccoli professionisti; e le piccole imprese industriali. Soggetti che, nell’immaginario collettivo, coincidono con l’elettorato medio dell’attuale maggioranza. Ma che, sotto il profilo economico, pur necessitando forme di tutela, non rappresentano oggi il fattore competitivo determinante per la crescita economica di un Paese che vuole recuperare la propria leadership internazionale […]. Per concludere, è vero che non tutte le transazioni in contanti, anche di importi rilevanti, debbano per forza essere indizio di illeciti economici. Ma è altrettanto vero che l’individuazione di una soglia in sé più o meno ampia non è l’acceleratore della crescita economica. Il rischio è che diventi invece il primo passo per un sistema economico-fiscale che, guardando all’indietro, torni a premiare (solo) un “bacino di riferimento” piuttosto che (tutte) le vere potenzialità di crescita economica. (fonte; raccomando l’articolo per completezza espositiva, con fonti a studi rilevanti)
Questo solo per dire che gli argomenti ci sono. Ci sono dati, pregressi storici, analisi, facili previsioni; il punto è riuscire a tradurli in linguaggio semplice per il corpo elettorale di riferimento cui gli avversari della destra-destra intendono rivolgersi. Il tema, chiaramente individuato anche nella breve citazione precedente, è il beneficio di piccole categorie a scapito di quello per la collettività. Tanti piccoli commercianti e artigiani che vivono ai margini della sussistenza faticherebbero senza il nero; ma il nero – e la conseguente evasione fiscale – non sono il bene del Paese. La destra-destra pensa di strizzare l’occhio a queste categorie, suo importante bacino elettorale. Il centro-sinistra come risponde?
Ecco: rispondere solo “Brutti evasori fiscali, dovete morire tutti!” non è la cosa più intelligente da fare; se la destra-destra ha in mente solo assistenzialismo, statalismo, concessione di privilegi, bonus, condoni (oddio, adesso che ci penso sono cose che ha fatto anche “la sinistra”…), il centrosinistra deve opporre argomenti nuovi, diversi, che mostrino agli interessati (in questo caso i piccoli artigiani e commercianti) che si guarda anche ai loro problemi, che si cerca di risolverli, ma in un quadro più ampio di interesse generale del Paese.
Analogamente per il problema dei migranti (che la “sinistra” ha ignorato in tutti i suoi governi, salvo fare le sue pisciatine: jus soli, jus scholae…); analogamente per il rapporto coi sanitari NoVax e domani, analogamente, per i gravi e seri problemi che l’Italia (e non il solo governo Meloni) dovrà affrontare.
Perché fare una pisciatina di sinistra sopra la pisciatina di destra, non risolverà alcun problema.