(La puntata numero 1, per i masochisti incalliti ai quali la presente non basta, si trova QUI)
5. La Francia brucia. Non è la prima volta, ché le tradizioni francesi in tema di violenza anti-istituzionale sono antiche, anche senza risalire a Robespierre (un excursus impressionante, che fa bene alla memoria, QUI, scritto da Andrea Cangini). Giuseppe Culicchia propone una riflessione che attraversa Francia, Gran Bretagna e USA, tre grandi paesi occidentali dove elevato è il “mescolamento”, ma evidentemente non l’integrazione. Il punto è proprio questo: essere accoglienti solo nel senso che affolli le banlieue, i ghetti, le periferie senza speranza, le file dei disoccupati, i maltrattati dalla polizia, ecco: questa accoglienza non inclusiva è la pseudo soluzione di generazioni di politici miopi, di destra come di sinistra. Noi italiani potremmo essere i peggiori di tutti, se non fosse che le presenze straniere in Italia sono assaissimamente più basse di quello che la gran massa degli italiani crede. È interessante osservare che è chiaro, è noto, è evidente, che i flussi migratori in Europa continueranno e aumenteranno, senza che ci sia uno straccio di politica comune europea o, in mancanza, una chiara visione e un tentativo serio di affrontare la crisi da parte del governo italiano (non sto parlando del governo Meloni, ma di tutti i governi che si sono succeduti da quando abbiamo coscienza del problema). Siamo seduti sul bordo del fiume ad aspettare che passi il cadavere, e scopriremo che il corpo sarà il nostro.
6. Salvini, se non fa una salvinata a settimana (minimo minimo) non è contento. Vivendo di salvinate che gli garantiscono attenzione e prime pagine, evita di occuparsi di politica, di cui capisce poco, e di assumersi altre responsabilità (che è faticoso, poi ci si sporca). L’ultima è la dichiarata simpatia per Marine Le Pen e i destri tedeschi, per una specie di ammucchiatona europea in funzione anti socialista. Potete scommettere il vostro ultimo Euro che non c’è alcuna strategia politica europea, ma solo tatticismo casalingo, in funzione anti-Meloni (QUI qualche notiziola). Allora penso: quest’uomo impulsivo, egocentrico, mitomane, qualunquista, prepolitico, populista, era vice premier all’epoca del Conte I, quando faceva il burbante chiedendo pieni poteri. E Conte è stato acquiescente su tutto, quel Conte medesimo al quale Elly Schlein fa una corte disperata (e sulla Schlein non dirò altro, semplicemente non c’è nulla da dire). Tornando a Salvini, appare luminosa la sua visione politica: fare casino. Essendo un mediocre, e non sapendo fare politica, Salvini ha però capito che nella società contemporanea la politica non paga affatto; paga fare casino (Salvini è sì mediocre, ma furbo, di quella furbizia opportunista, veloce, predatoria, che oggi ti fa guadagnare migliaia di consensi sui social). Non è il primo ad averlo capito (fra gli altri: Gasparri, Sgarbi, De Luca, …). Come nel paese dei ciechi l’orbo è re, nel paese della mediocrità dilagante il fanfarone è ammirato e seguito.
7. Davigo condannato. Nelle motivazione leggiamo che i suoi comportamenti, irregolari, mostrano uno “smarrimento di una postura istituzionale” (fonte), frase paludata per dire che non ha rispettato le regole, ha infranto la legge che ha giurato di difendere. Davigo. Quello per il quale non esistono innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti (fonte); bene, forse dopotutto aveva ragione, e alla fine hanno scoperto anche lui.
8. Medvedev considera probabile l’Apocalisse nucleare (fonte). Medvedev non conta nulla, e straparla perché è uno dei tanti cani che in Russia leccano le scarpe di Putin nella speranza di un osso. Ma, per capirsi, è stato Presidente e pure Primo ministro russo. Perché? Perché faceva comodo a Putin un pupazzetto docile, buttato via quando non serviva più. E Putin fa comodo agli oligarchi, e alla Cina… E tutti e ciascuno fanno comodo a qualcun altro, giù giù fino al popolo – in questo caso russo – che appare estraniato e pochissimo consapevole di quello che accade veramente nel mondo. Medvedev: un Salvini meno fortunato… Morale: chi arriva a vertici di potere è spesso la persona meno adatta a coprire quei ruoli, ma semplicemente l’imbecille di turno che gode, contemporaneamente, dell’interesse di qualche potente vero, e della stupidità del popolo elettore.
E anche per oggi, dalla tolda del Titanic, è tutto.
