Non ne vale la pena

I nostri lettori avranno notato che dopo alcuni anni di analisi politica piuttosto serrata, Hic Rhodus si occupa, ormai, di questioncelle che possono sembrare, e forse sono, secondarie: Ottonieri si sta occupando molto di intelligenza artificiale e Internet, io di conformismo sociale, e se parliamo di argomenti politici lo facciamo tangenzialmente, osservando certi dettagli, cercando riflessioni generali. Non siamo riusciti a scrivere nulla, o quasi nulla, sullo psicodramma del PD che ci ha regalato la Schlein, sul primo governo di destra della storia repubblicana, sui migranti… Non so se per Ottonieri è un caso, oppure se condivide parte del mio sentire (glie lo chiederò nella prossima telefonata settimanale), ma per me è una scelta. Citatemi un qualunque argomento, e io vi segnalo almeno dieci articoli già scritti qui su HR. La perenne crisi del PD? Le abbiamo commentate tutte, da Renzi a Bersani a Letta. L’intelligenza artificiale? All’epoca si parlava di robotica e delle sue conseguenze sociali ma sì, abbiamo parlato di tecnologie sin dai primi mesi del primo anno di pubblicazioni. Le misure del governo, fosse di centro, di centro-sinistra o quel che era? Sempre analizzate, sempre affrontate criticamente con dati, con argomenti, che alla fin fine sono sempre quelli. La guerra in Ucraina (ne abbiamo scritto all’inizio del conflitto)? C’è sempre una fottuta guerra, e ne abbiamo sempre parlato, come dei migranti, ai quali abbiamo dedicato decine di articoli, come sul tema dei diritti civili, sui quali siamo pure un pochino stufi di discettare, visto fra l’altro che si finisce sempre, di regola, per trovare i lettori che capiscono fischi per fiaschi.

Insomma: la noia aleggia sui temi politici (includiamo, come avete visto dagli argomenti menzionati, i temi sociali a rilevanza politica, come appunto migranti, diritti, etc.).

La frantumazione delle ginocchia, per me (scrivo a titolo strettamente personale) è la vicenda in corso fra Calenda e Renzi, che stanno litigando sulla costituzione del partito unico (che implica lo scioglimento delle rispettive formazioni). Non è possibile che non ne sappiate nulla, ma nel caso vi segnalo qualche testo per meglio capire.


Sull’implosione del cosiddetto Terzo Polo:


Sono abbastanza vecchio per capire che ognuno dei due ha alcune buone ragioni e alcune pessime ragioni, e che i rispettivi supporter vedono le prime, nel proprio leader di riferimento, e le seconde nell’altro. Ma sono anche abbastanza sciocco e idealista (alla mia età è roba da perdenti) da pensare che le strategie politiche dovrebbero essere ancorate a logiche razionali, e non a tatticismi personali, convenienze del momento, furberie per guadagnare un qualche tipo di punti che fa vincere una qualche sorta di premio nella grande riffa della politica contemporanea. Sono anche abbastanza disilluso per sapere che tali tatticismi e convenienze sono caratteristiche dominanti del pensiero e del comportamento umano, a livello universale. Valgono anche per Putin e per Xi, per Macron e Trump ed Harry il Principe, e per Soumahoro e Landini e Salvini, per Travaglio e probabilmente (ma non lo ammetterò mai) anche per me. Figurarsi per due narcisi, egocentrati, presuntuosi come Calenda e Renzi.

Naturalmente è ancora abbastanza probabile che sull’orlo del precipizio i due, proprio un attimo prima di sfracellarsi, trovino un momentaneo accordicchio, facciano bella mostra che sia stato tutto un malinteso, che i giornali avrebbero anche esagerato, e via a braccetto a fare codesto partito unico che, lo dico chiaro e tondo, io non voterò. Che io lo voti oppure no è tema pertinente perché pochi mesi fa ho fatto pubblica dichiarazione di voto verso il Terzo Polo, e anche se importerà a pochissimi ritengo necessario, indispensabile, essere chiaro, trasparente, coerente. La mia è sempre stata una coerenza non di bandiera (quella si chiama “fedeltà”, e molto spesso è piuttosto ottusa) ma di valori, e di valori situati in contesti.

Io non posso votare un partito che abbia, assieme, Calenda e Renzi che fanno queste manovrine. Non posso certamente votare un PD che dopo una girandola di segretari maschi mediocrissimi ha trovato la segretaria femmina mediocrissima, consegnandosi a strategie discutibili, a populismi miserrimi, perdendo ogni capacità di analisi e proposta. Impossibile per me votare a destra, sono troppo intelligente per loro.

Mi trovo quindi, in questo momento, senza rappresentanza, e se ci fossero le elezioni politiche domani semplicemente non andrei a votare.

Poi tutto è sempre in movimento, lo so bene. Semmai Calenda farà, da solo, un bellissimo partito riformista, e senza Renzi brillerà nell’oscuro firmamento della politica italiana. Oppure Renzi, furbo come una faina, si mangerà quello che resta del partito di Berlusconi e lo porterà su posizioni veramente liberali. O, chissà?, Schlein mi sorprenderà, e farà del PD un moderno partito riformista di massa.

Io non ci credo, ma laicamente attendo gli sviluppi.

Nel frattempo, ve lo dico, non mi sembra che queste miserie valgano il mio tempo, nemmeno per scriverci qui, su Hic Rhodus.

(L’articolo è stato chiuso giovedì 13 in tarda mattina e non tiene conto delle sfiancanti ulteriori dichiarazioni e interviste rilasciate dai due politici successivamente)

Taggato con: