Sparire, non farsi trovare più, irrintracciabili. Succede a una quantità impressionante di persone per le ragioni più svariate: alcune di matrice criminale, altre causate da malattie. Altre volte sono incidenti. Poi, a distanza di anni, viene ritrovato semmai un cadavere in circostanze surreali, come è accaduto pochi giorni fa a Primo Zanoli scomparso da un ospedale nel modenese e ritrovato mummificato in un cunicolo semi-inaccessibile del medesimo nosocomio. Come c’è finito? Un particolare momento di follia di un uomo fino alla sera prima normalissimo? Qualcuno ha ordito questo macabro piano per ragioni oscure?
Ma in questo post non voglio parlare di delitti. O meglio: non di persone sequestrate e uccise rinvenute cadaveri mesi dopo, dove quindi la momentanea scomparsa è elemento contingente di un crimine poi smascherato. Voglio segnalare la quantità inverosimile di persone che semplicemente spariscono e che solo in numero limitato è oggetto di assassinio e conseguente occultamento. Al momento in cui scrivo questo testo la pagina degli scomparsi di “Chi l’ha visto?” conta oltre 1.100 segnalazioni. Ciascuno ha la sua brava scheda sintetica con dati e circostanze della scomparsa; spesso si intuisce la malattia mentale o una vita “sbandata” che lascia correre la fantasia a circostanze violente… Ma in moltissimi casi no. Per esempio dov’è finito il 32enne Omero Ranieri?
Non dà più sue notizie dal 10 settembre 2008. Una vita apparentemente tranquilla: un lavoro, una fidanzata, la passione per le due ruote. Molto legato alla madre, la chiamava con cadenza giornaliera, anche più volte al giorno. Nella sua ultima telefonata con lei, l’appuntamento telefonico per la serata. Una telefonata mai arrivata ed un telefonino muto da allora.
E il 18enne Salvatore Turrisi?
Vive con i genitori e tre fratelli, e lavora come carpentiere e muratore. Il 19 febbraio, salutato il padre alle 20:30, si reca alla sala giochi che frequenta di solito. Verso le 22 viene visto da un parente nella piazza del paese e da un amico che dice di essere stato con lui fino alle 22,15. E’ questa l’ultima segnalazione. Non ha documenti: li ha smarriti il 15 gennaio.
Ci sono molti italiani, ovviamente, e non pochi stranieri. Anziani, giovani, e bambini (QUI l’elenco specifico di “Chi l’ha visto?”).
A me pare che ci sia una differenza enorme fra adulti e bambini scomparsi. Per i primi posso immaginare una malattia, un crimine o, perché no?, una scelta. Per i bambini mai ritrovati è sempre un crimine. Orrendo. La Polizia dello Stato ha un sito dedicato che distingue ovviamente gli allontanamenti volontari (per esempio di adolescenti), le sottrazioni di minori operate dagli stessi genitori, dalle scomparse vere e proprie che riguardano, comunque, il 20% delle denunce (ancora attuali dopo un anno dalla scomparsa). In Italia fra il 2008 e il 2013 sono scomparsi e non ancora ritrovati 2.553 minori (in media 425 l’anno, ben più di uno al giorno solo fra quelli non ritrovati). Questo numero enorme riguarda quel 20% che non ha a che fare con la fuga da casa o dalla comunità o coi litigi fra genitori o comunque con casi risolti. Sono minori di cui non si è più saputo nulla. Il 77,5% riguarda minori stranieri; il 15% riguarda bambini entro i 10 anni; il 42% scompare nelle Regioni del Nord (Fonte: Polizia di Stato).
Le scomparse di minori hanno a volte a che fare con delitti orrendi, come denuncia chiaramente il citato sito della Polizia di Stato che vi invito a consultare anche per le normative di riferimento: abusi e sfruttamento sessuale, reati consumati prevalentemente nell’ambito familiare (come avevo già accennato in un articolo sulla Morte della famiglia); non esisterebbero invece tracce di organizzazioni criminali dedite alla sottrazione di minori per il loro avvio al mondo della prostituzione minorile o dell’espianto di organi (ma non equivochiamo i dati: non ci sono organizzazioni che sottraggono minori, in Italia, per avviarli alla prostituzione minorile, ma esistono organizzazioni che sottraggono giovani donne – anche minori – in altri Paesi per avviarle alla prostituzione in Italia; anche di questo ne ho parlato, mostrando i dati, in un articolo precedente). Anche se il quadro è già sufficientemente orribile occorre aggiungere la piaga dell’accattonaggio, diffusa in particolare fra i Rom con fattispecie di reati connessi allo sfruttamento e “scambi” di minori fra comunità (al fine di farne perdere le tracce).
Finora ho trattato solo di minori scomparsi (e al momento non ritrovati) in Italia. E mi pare che i dati siano impressionanti. Ma quanto vi sto per raccontare è molto peggio perché guardare ai dati internazionali lascia sconcertati. Un recente studio europeo (che mostra scetticismo verso il basso numero di casi registrato in Italia, comparando con Francia – dieci volte di più – e con Regno Unito – quasi venti volte di più) si confronta con le grandi difficoltà di metodo per realizzare un’affidabile studio comparato (diversità di definizioni, normative e pratiche di polizia che rendono sovente incomparabili i dati fra Paesi membri). Una sintesi sufficientemente attendibile denuncia comunque un totale di 250.000 minori che scompaiono annualmente nell’Unione; uno ogni 2 minuti; il dato non si riferisce solo ai casi irrisolti, ma a tutte le tipologie denunciate; applicando quel tasso del 20% visto per l’Italia, per avere una stima europea dei minori scomparsi a mai ritrovati (un’operazione tecnicamente non corretta, che propongo solo per avere un’idea di massima) si tratterebbe di circa 50.000 minori che ogni anno scompaiono nel nulla. Secondo l’International Centre for Missing & Exploited Children i bambini che scompaio in tutto il mondo ammonterebbero a circa otto milioni l’anno ma il dato non viene argomentato e mi sembra molto sovradimensionato.
Inutile cercare su Internet spiegazioni del fenomeno; per esempio sul destino probabile, o ipotizzato, di queste migliaia di minori scomparsi. I siti complottisti si sprecano e quelli seri e ufficiali (come la Polizia di Stato) non forniscono ipotesi. E se ci pensate è tremendo. Non ci sono ipotesi serie perché non si sa nulla. Secondo i dati raccolti dal Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse presso il Ministero dell’Interno, per la metà dei minori scomparsi non si riesce a trovare motivazione (fonte: Panorama). Salvo aderire a stereotipi razzisti e infondati come quello degli zingari che rapiscono i bambini o a fantasie paranoiche di multinazionali del crimine che rapiscono i bambini per espiantarne gli organi (il traffico illegale d’organi esiste ma in forme diverse e – sebbene non si possano escludere dei singoli casi – non si hanno evidenze di organizzazioni dedite a questo traffico in Occidente). Non si sa, punto e basta.
Ciò non accade solo per i bambini, intendiamoci. Le persone scompaiono anche (e soprattutto) da adulte, e anche per una grande quantità di loro non si sa più nulla, come ho scritto all’inizio. Qualcuno viene poi ritrovato, semmai cadavere, in circostanze incredibili, come il povero Zanoli. Su qualcun altro si costruiscono leggende, come nel caso dell’economista Federico Caffè. Tutti gli altri finiscono in archivi di polizia, sul sito di “Chi l’ha visto?”, restando poi solo nella memoria angosciata dei propri familiari.
Risorse:
- 116000 L’aiuto per ogni bambino scomparso; il sito italiano relativo al numero telefonico per la segnalazione dei bambini scomparsi. Parte di un progetto europeo, è gestito in Italia dal telefono Azzurro;
- 25 Maggio, Giornata internazionale dei bambini scomparsi, promossa dalla Commissione Europea a testimonianza della gravità del problema;
- Ministero dell’Interno – Persone scomparse; la pagina con notizie e normative;
- Il Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse;
- Penelope – Associazione nazionale delle famiglie e degli amici delle persone scomparse – Onlus.