Ecco le più importanti scoperte scientifiche del 2018… e del 2019!

In fondo, quando l’anno volge alla fine, ci rivolgiamo sempre alla tradizione. Ripeschiamo i vecchi arredi per le festività, organizziamo il solito Capodanno, spolveriamo le statuine dei Re Magi per reinscenare l’ennesima Epifania. Mi si perdonerà quindi se, attenendomi alla pur giovane tradizione di Hic Rhodus, propongo un nuovo post sulle scoperte scientifiche dell’anno che si è appena chiuso.

In questo post, come l’anno scorso e i precedenti, propongo una selezione ristrettissima e inevitabilmente arbitraria, rinviando ai siti specializzati per una visione più ampia dei risultati della ricerca scientifica. Uno certamente interessante è www.futurism.com che propone frequenti aggiornamenti sulle novità scientifiche (vi indirizzerei alla sezione Hard Science) e tecnologiche. Un riferimento “classico” è la famosa rivista divulgativa Scientific American; non dimentichiamo poi la top ten di Science News e la classifica di un’altra nota rivista del settore, ossia Science. Ci sono molte altre fonti, a partire dal dettagliatissimo elenco offerto da Wikipedia, ma qui su Hic Rhodus, nel bene e nel male, propongo una mia classifica, che come l’anno scorso include la conferma di una delle mie previsioni di dodici mesi fa. Scopriamo quindi le migliori… scoperte del 2018, cominciando da una “targata” Italia:

1) Su Marte c’è un “lago” sotterraneo di acqua allo stato liquido.

Come ci informa l’Agenzia Spaziale Italiana, il radar italiano MARSIS (da Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding), installato a bordo della sonda europea Mars Express, ha raccolto dati sul sottosuolo marziano che, faticosamente elaborati nel corso di anni, hanno consentito di stabilire che sotto il Polo Sud di Marte si trova un consistente deposito di acqua allo stato liquido. Come ha dichiarato la dottoressa Elena Pettinelli, «ci troviamo probabilmente in presenza di un lago subglaciale, simile ai laghi presenti al di sotto dei ghiacci antartici, relativamente esteso e con una profondità certamente superiore alla possibilità di penetrazione delle frequenze usate da MARSIS». Questa scoperta fa il paio con la probabile osservazione di geyser di vapore acqueo su Europa, uno dei satelliti di Giove, da parte della sonda Galileo. Si pensa infatti che Europa ospiti vasti oceani nel suo sottosuolo, e che essi contengano più acqua di quanta ce ne sia sulla Terra (e con ogni probabilità più pulita…).

2) È stato realizzato un nanorobot iniettabile in grado di aggredire le cellule tumorali.

Un team di scienziati prevalentemente cinesi ha realizzato e sperimentato un nanobot (un “robot” di dimensioni microscopiche, ovviamente a base biologica e non meccanica) che, una volta iniettato nel sistema circolatorio, sarebbe in grado, grazie a dei “sensori” basati sul riconoscimento di frammenti di DNA, di individuare cellule tumorali e di ostruire i piccoli vasi sanguigni che le nutrono, rilasciando trombina in prossimità del tumore. La sperimentazione condotta su topi ha mostrato che la tecnica è in grado di ridurre o addirittura eliminare tumori di diverso tipo, senza provocare danni alle cellule sane. Una descrizione più dettagliata (in inglese) si trova sul sito dell’Arizona State University, che ha collaborato alla ricerca. Per inciso, questa scoperta è quella che rientra tra i miei pronostici di un anno fa.

3)In Cina, due gemelle sono nate dopo essere state geneticamente modificate.

In realtà, citare questa notizia tra le principali scoperte scientifiche dell’anno è un po’ temerario da parte mia. Un motivo è che, per le ragioni che spiegherò tra poco, si tratta di un annuncio “unilaterale” di un singolo scienziato cinese; l’altro, più serio, è che si tratta (o si tratterebbe) di un intervento proibito dalle leggi e dai codici etici in tutto il mondo, Cina inclusa. Mentre infatti in molti paesi è ammesso l’uso di embrioni “sovranumerari” per la ricerca, inclusa quella genetica, non è permesso di modificare geneticamente embrioni destinati a nascere.
Quindi, se riporto questa notizia è anche per ricordare che esiste un serio dilemma etico che prima o poi dovrà trovare una risposta: oggi esistono tecniche adeguate per modificare geneticamente embrioni umani, e questo potrebbe consentire di prevenire malattie anche gravi. Ma potrebbe anche aprire la strada a una prassi eugenetica che elimini a priori bambini con caratteristiche “indesiderate”; e chi deciderebbe quali caratteristiche sia lecito modificare e quali no? Il ricercatore cinese avrebbe applicato la tecnica CRISPR per rendere gli embrioni “resistenti” al rischio di trasmissione del virus HIV da parte del padre sieropositivo, e molti osservatori hanno affermato che ci sono metodi molto più semplici e meno invasivi per eliminare questo rischio.
Personalmente, con tutti i dubbi del caso, sono del parere che l’ingegneria genetica applicata a embrioni umani offra più benefici che minacce, e che presto si farà, magari regolamentandola. Queste due bimbe diventeranno forse il simbolo di un’umanità senza malattie trasmissibili geneticamente, o almeno lo spero.

4) Nuovi progressi dell’Intelligenza Artificiale.

Lo so, il titolo è lo stesso dell’anno scorso, e in un certo senso non c’è motivo di dubitare che anno dopo anno l’IA faccia progressi tali da meritare di essere citati.
Nel 2018, tra le numerose novità nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale, vorrei segnalare almeno i risultati ottenuti da diversi gruppi di ricerca nel campo della comprensione dei testi scritti. Giganti dell’IT come Microsoft, Alibaba e Samsung hanno sviluppato sistemi di machine learning che hanno ottenuto risultati paragonabili a quelli umani in test di “comprensione testuale”. Uso le virgolette perché questi risultati vanno presi con molta cautela, ma resta il fatto che le prestazioni di questi sistemi continuano a migliorare, e mi sento di predire che non è lontano il giorno in cui potrò togliere le virgolette dalla frase precedente.
Continua a essere vero che il tipo di tecniche di IA utilizzate, sempre meno basate su algoritmi specializzati (e di conseguenza non adattabili a problemi diversi), fa pensare che s’avvicini la creazione di quella artificial general intelligence che costituisce il Sacro Graal di questo campo di ricerca. E poi…

5) La non-scoperta di nuovi fenomeni fisici al CERN. 

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Fonte: CERN 

Lo so, sto diventando noioso, anno dopo anno. Eppure, potrebbe venire il giorno in cui questi anni in cui il Large Hadron Collider del CERN non ha trovato tracce di quello che gli addetti ai lavori chiamano nuova Fisica saranno considerati decisivi per la più “fondamentale” delle scienze. Come ho scritto anche in passato, infatti, questa non-scoperta, ossia l’assenza di segni concreti di qualcosa che esuli dal cosiddetto Modello Standard della Fisica, potrebbe paradossalmente comportare una delle più grandi rivoluzioni della storia nelle convinzioni degli scienziati, in grande maggioranza convinti che questo qualcosa debba esistere. Un articolo che gli appassionati della materia dovrebbero leggere su questo argomento suggerisce un po’ provocatoriamente che l’LHC potrebbe segnare la fine della Fisica delle particelle.

La mia lista finisce qui, lasciando fuori molti argomenti interessanti, dagli importanti progressi nel campo dei computer quantistici (l’IBM ha appena presentato un computer quantistico “commerciale”) alla scoperta di ossigeno “vecchio” di 13 miliardi di anni in una lontana galassia, per non parlare dello spettacolare lancio del razzo spaziale Falcon Heavy di cui abbiamo ampiamente scritto anche noi; trovate questo e molto altro in molti siti in Rete, a partire dalle fonti citate all’inizio. Come ogni anno, infine, provo a immaginare quali potranno essere le scoperte del 2019: “scommetto” su qualche novità importante sulla cosiddetta materia oscura dell’Universo, su un passo avanti decisivo nella cura dell’Alzheimer e su qualche scoperta rivoluzionaria nel campo delle energie “pulite”. Vedremo tra dodici mesi se sarò stato almeno in parte buon profeta.

Il 2019 in realtà è già iniziato, e in Rete si trovano le prime notizie sulle novità in campo scientifico. La ricerca di nuova conoscenza resta una passione profondamente umana, e, per fortuna, è anche una delle attività umane più redditizie, anche se spesso non per chi la pratica…