Mentre aumentano voci favorevoli all’introduzione dell’obbligo vaccinale, appare chiaro che le decisioni prese l’altro ieri in Consiglio dei Ministri, che entreranno in vigore dal 10 gennaio, ne sono l’anticamera o, quanto meno, la sostanziale fattualità di un obbligo, visto che senza vaccinazione non solo non vai in alcun luogo di socialità (ristoranti, cinema, palestre…) ma neppure al lavoro se non coi tuoi mezzi, che in un piccolo paese può ancora essere fattibile ma già in una città di media grandezza risulta complicatissimo, e sostanzialmente impossibile in città più grandi e caotiche. Ne segue una grande agitazione no vax, con persone che incitano alla disubbidienza.
La mia personalissima opinione è la seguente: sì vaccini, inclusi i richiami attuali e futuri; sì green pass com’era prima delle ultime decisioni. Dubbi – che andrò a spiegare – sulle ultime decisioni e contrarietà sull’obbligo.
I miei dubbi e le mie contrarietà non hanno a che fare con considerazioni epidemiologiche; so bene – conosco i dati – che i vaccini sono stati fondamentali per il contrasto della pandemia, e che senza misure specifiche, di sostanziale obbligatorietà (green pass), la pressione sugli ospedali, e i morti, sarebbero moltissimi di più, con conseguenze chiare e dimostrabili sull’economia e la società in generale. Quindi ho sempre scritto a favore delle misure del governo e contro l’insopportabile sciocchezzaio dei no vax.
Le mie perplessità non sono neppure di natura politica; l’obbligo vaccinale potrebbe essere introdotto senza peccare di lesa Costituzione, e la maggioranza delle forze politiche, più o meno di buon grado, l’approverebbero. C’è però una considerazione pratica, logica, che riguarda una chiara consapevolezza delle ragioni (sbagliate) dei no vax e le conseguenze di un’azione molto direttiva, autoritaria, sul piano dell’ordine pubblico.
Ho spiegato, in alcuni post pubblicati a novembre (QUI e poi QUI), come i no vax non siano semplicemente individui con idee errate, che con un po’ di pazienza si possono convincere; sono, al contrario, persone con schemi mentali, culture di base, strutture psichiche specifiche e differenti, che sfuggono al ragionamento razionale, all’argomentazione dialogica. In quei due post, per spiegare queste differenze di strutturazione profonda, proposi alcuni disegni che vi riproduco qui, per comodità.






Parlando con un mio amico psicologo e psicoanalista, durante una chiacchierata per gli auguri per il nuovo anno, ho ricevuto il regalo di un’interpretazione psicodinamica dei comportamenti no vax (quadrante in basso a sinistra) sostanzialmente forgiato nell’angoscia (angoscia verso la morte, che si trasforma in resistenza paranoica verso lo Stato, i poteri forti, Big Pharma…). A mio modo ho ampliato il ragionamento e oggi vi propongo questo nuovo schema, da prendere come suggestione ipotetica ché, in questo caso, sono andato un po’ oltre le mie competenze:

“Attacco-difesa” è una tipica reazione all’ansia, che mi pare adatta a descrivere l’eziologia di quel quadrante, e le altre etichette sono sufficientemente auto-esplicative.
Ma restiamo nei due quadranti inferiori, dove allignano no vax e no green pass risoluti. Come pensiamo che reagiranno di fronte alle ultime decisioni del governo e, ancor più, come reagirebbero di fronte a un obbligo vaccinale esplicito?
Onestamente credo che solo una minoranza di costoro potrebbe essere indotta, obtorto collo, a vaccinarsi, mentre gli altri no. Nel primo caso avremo una categoria di persone incattivite, frustrate, che ritengono di avere subito un torto grave e coveranno un forte risentimento che dovrà trovare un qualche sfogo, probabilmente antisociale. Ma nel secondo caso, cosa dovremmo fare, esattamente, con disubbidienti che si sentirebbero come Gandhi, come Rosa Parks o quanto meno come Marco Pannella? Mandiamo i carabinieri a casa loro? Li processiamo? Li mandiamo in prigione facendo di loro dei martiri della libertà? Li manganelliamo ben bene quando manifesteranno in piazza (perché lo faranno), faremo irruzione con Nas e Digos nei ristoranti per smascherare i puzzoni che sono entrati senza diritto? E perché no la gogna pubblica come fanno i bravi cinesi?
Allora, nella complicata equazione (tutta politica) fra costi e benefici delle misure di contenimento della pandemia, oltre al calcolo della pressione sanitaria, delle morti e dei costi economici deve essere incluso anche il dato della convivenza civile, della pace sociale (che è un bene fondamentale). La democrazia non obbliga i cittadini all’intelligenza, alla razionalità, all’equilibrio interiore. Non riusciamo a imporre tali virtù ai nostri governanti, di solito, figurarsi agli elettori, al popolo! Compito del governo (presumibilmente, auspicabilmente, più razionale ed equilibrato della media dei cittadini) è mettere a disposizione tutti i presidi sanitari possibili, i migliori, con tempestività ed efficienza (e questo, a mio parere, è stato fatto con l’avvento di Figliuolo); comunicare con serietà e capacità (e questo è stato fatto piuttosto male), e operare con quella che gli anglosassoni chiamano moral suasion, che sarebbe il tentativo di convincere con l’esempio virtuoso, il dialogo, la testimonianza autorevole.
È poco? E’ certamente poco per i Grandi Disagiati, quelli che con la bava alla bocca gridano contro il complotto che gli vuole inserire i microchip sotto pelle con la scusa dei vaccini; è poco per gli antagonisti irriducibili che combattono sempre e comunque contro i Poteri Forti che sono da qualche parte e che ce l’hanno proprio con loro; è poco per chi in questo guazzabuglio specula perché di professione fa l’eversore, il mestatore, il sobillatore (e di questi ne troviamo parecchi nell’estrema destra). Ma se anche, come numeri assoluti, costoro non sono pochi, in termini relativi rappresentano una percentuale modesta. Sì, certo, modesta ma veicolo di propagazione del virus; modesta ma sufficiente per intasare gli ospedali; modesta ma indubbiamente anche molesta. Ma direi che una democrazia sicura di sé ha le capacità per contenere (nel duplice significato, di ‘ospitare’ e di ‘non far degenerare’) anche siffatte minoranze.
Quindi: dal 10 gennaio nuova poderosa stretta contro no vax e no green pass che non mi convince del tutto, ma staremo a vedere: potrei sbagliare. Ma assolutamente no a ulteriori passi verso l’obbligo.