I migranti sono solo un assaggio

Non so se siete fra quelli che seguono con passione, e semmai con dolore, la questione dei migranti-rifugiati-clandestini-povericristi che continuano a cercare di  raggiungere l’Europa, via Italia, e che sono sostanzialmente respinti dal governo di destra-destrabrutta oggi, come lo furono al tempo del governo di destra-destrascema del Conte I (Presidente del Consiglio quello stesso Conte che all’epoca controfirmò le porcherie di Salvini, e che oggi si è autoconvinto che la riverginazione populista-sinistroide lo autorizzi a dire la qualunque, criticando il governo). Allora, ve lo dico subito: io no. Qui su Hic Rhodus le posizioni sui migranti sono chiarissime e più volte ribadite (più o meno ad ogni riproposizione della crisi migratoria). 

Le migrazioni, dovute a cause diverse, sono diventate un problema strutturale, permanente, destinato ad aumentare. Il fatto che con la sinistra il problema sia stato spazzato un po’ sotto il tappeto, e con la destra invece sia usato in modo sgangherato per ribadire posizioni di bandiera, non modifica di un ette la realtà del problema, semplicemente modifica il nostro status reputazionale a livello europeo, e il risultato di un repentino isolamento italiano in Europa va aggiunto al conteggio negativo deL PrimO MinistrO Meloni.


Ecco i principali articoli hichrhodusiani sul tema dei migranti:

Molto altro il lettore lo troverà con l’uso di opportune parole chiave.


Io no, non mi ci appassiono – ho detto – per la semplice ragione che i) era un comportamento atteso da questo governo, ii) la sinistra ha altrettante colpe; iii) l’Europa sta mostrando, anche in queste ore, una ipocrisia che sempre ha manifestato sul tema, quindi – per quanto mi riguarda – male Meloni, ma l’Europa ha poche lezioni da impartirci.

Ma non mi ci appassiono specialmente perché, sarà chiaro a tutti i nostri avveduti lettori, nelle prossime settimane, e mesi (confido che non diventeranno anni) assisteremo allo stesso siparietto per quanto riguarda i diritti civili (l’aborto, i gay, il fine vita…), i temi assistenziali-previdenziali (reddito di cittadinanza, salario minimo, età del pensionamento…), la posizione geopolitica (fermamente atlantista sorridendo a Putin, con Zelensky ma anche con Orban…), la sicurezza etc. Come ho scritto da poco, l’ingovernabilità della complessità riguarda tutti i governi ma, parafrasando Tolstoj, affligge ciascuno a modo suo, e il modo della destra-destrabrutta è ovviamente il peggiore perché, essendo muscolare, ed essendo tale muscolarità il paravento di mancanza di idee, finisce col pestare i piedi a tutti (in queste ore alla Francia che – al netto delle sue colpe – viene respinta fra le braccia tedesche isolando l’Italia in un momento delicato) senza, peraltro, risolvere un accidenti di niente. L’idea che respingendo una nave, bloccandola in un porto, ritardando in maniera esasperante gli sbarchi dei disgraziati, si sia fatta una “politica dei respingimenti”, è talmente cretina che, ne sono convinto, anche Meloni se ne accorge (Salvini no, lui no).

La stagione del grande casino, quindi, è iniziata scoppiettando bloccando una nave e proponendo leggi idiote contro i rave, ma tranquilli: si stanno solo scaldando i muscoli.

Noi, tutti noi, di sinistra, moderati, liberali e libertari, riformisti, cattolici progressisti, socialisti, azionisti e tutto l’ambaradan che, con qualunque etichetta si presenti, e al di là di eventuali convergenze politiche, è certamente e fermamente contro la destra-destrabrutta, ha poco, pochissimo da fare: pensare, ragionare, proporre. Lasciamo stare gli angosciosi incontri di autocoscienza per raccontarci l’un l’altro quanto siamo stati stupidi, o ignavi, in tutti questi lunghi anni, dove abbiamo (hanno) governato per modo di dire l’attualità, vivendo alla giornata, senza proporre una che sia una legge strutturale sui 3-4 temi cruciali: migrazioni, sicurezza, lavoro e previdenza. Ché se ci infiliamo nel tunnel dell’autocoscienza non ne usciamo più, si sa che l’analisi non finisce mai…

Possiamo invece sperare che iniziamo a prendere un tema (per esempio i migranti), l’affrontiamo con dati, competenza, contezza dei contesti, avvertenza delle leggi internazionali, dei vincoli anche non espliciti dell’Unione, del fatto che l’Italia è l’approdo naturale di flussi costanti, che i Paesi di partenza o sono dittature, o sono precipitati nel baratro dell’anarchia, oppure usano i flussi migratori come merce di ricatto? E che a partire dall’analisi si costruisca un’idea percorribile, con senso della realtà, con diplomazia? E che la si proponga al governo Meloni, anche con la certezza di vederselo respinto ma, con sapienza, comunicandolo agli italiani e trasformandolo in uno dei 5-6 punti capitali di un programma di riscossa, di un programma per il futuro che verrà (e verrà presto, perché questo governo durerà al massimo due anni)?

E così, appunto, sui diritti, sulle politiche energetiche, sulle riforme costituzionali ed elettorali…

È chiedere troppo lasciare alla destra-destrabrutta l’isteria e l’improvvisazione, e chiedere a Calenda e Renzi, a Letta (oddio, Letta…), ai post comunisti e, semmai, a Conte (sono disponibile a turarmi il naso e contare fino a 100 prima di dire ancora quello che penso di Conte, della sua affidabilità e credibilità…) di piantarla con gli slogan, equivalenti a quelli della destra? Di piantarla con le boutade utili per un tweet, equivalenti a quelli della destra? Di smettere di improvvisare, come fa la destra? Posso chiedere che per questi due anni, dalla posizione tutto sommato comoda dell’opposizione, si decida di cambiare modi di fare e di sperimentare, che so? il pensiero, la programmazione, l’argomentazione, il razionalismo? Hai visto mai che funzioni?