Fra le decine di testimonianze disperate, arrabbiate, rassegnate che invocano umanità per i migranti abbandonati sulla Sea Watch leggo quella di Caselli sull’HuffPost. Caselli accosta umanità e diritti. Nel suo breve post, poi, Caselli non segnala, in questo fattaccio, strappi alla Costituzione o a leggi ordinarie, ma si appella a generici “diritti primari”; da lì (con una di quelle fallacie molte volte descritte qui su HR) le trasforma in legalità “strappata” e si consente un generico auspicio a maggiore pietà e diritti.
Poi andiamo a leggere i commenti e, con rare eccezioni, è tutto uno spernacchiamento e un apostrofare Caselli nelle maniere più idiote immaginabili (il primato – al momento – è di un tale che chiede a Castelli perché, invece di perdere tempo in queste sciocchezze, non fa una bella indagine sul signoraggio bancario…).

Allora adesso io mi ripeterò; ripeterò concetti più e più volte espressi qui su HR, con una posizione difficile e non di immediata comprensione, lo so bene. Valeva per la nave Diciotti, vale per la Sea Watch, varrà per la prossima, e quella successiva, che sono, tutte, occasioni offerte a Salvini che, per istinto o intelligenza, utilizza in maniera mirabile queste situazioni.
Le navi arriveranno a decine e a centinaia, come da alcuni anni avviene e come per diversi anni avverrà. Alcune affonderanno e moriranno in migliaia; altre vagheranno di porto in porto con povere persone stremate e sofferenti, inclusi bambini. Qualcuno arriverà da qualche parte, altri torneranno nei lager libici. Guardare i sofferenti di una di queste navi, o di due, o di tre, è umano, onorevole, etico e se volete cristiano; chi non soffre per queste persone è una bestia. Chi non piange per loro è meno di una bestia. Non credo di potere essere più chiaro.
Ma guardare la singola nave e piangere per quelle specifiche persone non risolverà il problema generale e, anzi, distrae dalla possibilità di risolvere il problema generale.
La ragione è talmente semplice! Oggi, per questioni tratteggiate più e più e più volte qui, si è liberata l’anima nera, egoista, ignorante, eversiva, ribalda sempre presente, sottotraccia, nel popolo italiano (in realtà vale erga omnes, ma qui da noi ha le sue brave specificità). I commenti a Caselli sono chiari e lampanti, non vi ci vorrà certo un sociologo per interpretarli; così come i commenti a decine di altri articoli su altri giornali, a blog, a dichiarazioni politiche…
Poiché i valori morali non sono negoziabili, Caselli esprime un suo mondo di valori che noi giudichiamo corretto e simile al nostro non già perché “più giusto”, ma semplicemente perché in noi c’erano già – all’incirca – quegli stessi valori di pietà. E i commentatori che lo insultano, dileggiano e spernacchiano hanno semplicemente degli altri valori che noi riteniamo orrendi solo perché in noi, appunto, esiste un’altra etica incompatibile con la loro.
Non sto affatto relativizzando tutto per tutto giustificare; è esattamente il contrario. Semplicemente dico che finché terremo il dibattito su un piano di etica, di morale, di Bene e di Male, di “Umanità” (brr!), saremo sempre sconfitti politicamente. Salvini avrà buon gioco perché la maggioranza delle persone, imbruttite, incattivite, esaltate da questa liberatoria maligna che consente l’esternazione del peggio di sé, nel consenso dei più, continuerà ad applaudire. E questo consenso significa potere democraticamente acquisito e mantenuto, e quindi continuità di queste politiche disumane.
È quindi giusto (ma, più che altro, inevitabile) continuare a dire peste e corna di Salvini e dei suoi zerbini a 5 stelle, ma semplicemente non servirà a un fico secco. E anzi, ritengo, proprio la permanenza dei lagnosi buonisti, dei coccodrilli pidioti, dei volontari soccorritori pagati da Soros, rafforzeranno continuamente la posizione oltranzista di questo governo fascista. L’insopportabile Boldrini, i patetici “comunisti” che vanno sulla nave, il sindaco chiacchierato che proclama di volere aprire il suo porto (com’è finita la boutade di Orlando, salvo rendere a lui l’onore della cronaca?), alimentano l’insofferenza, la voglia di unirsi all’esercito dei cattivi, che sono enormemente più affascinanti dei pedestri “buonisti”.
Continuiamo pure, quindi, a dirci fra di noi quanto sia cattivo Salvini (perché è fra di noi che ce lo diciamo, con un rituale onanistico) ma iniziamo a fare una politica contro il governo! Una politica che parli certamente dei migranti e di come risolvere il problema (qual è la ricetta di Caselli?), del lavoro e della povertà e di come intervenire (cosa dicono Martina, Zingaretti e gli altri?), della Costituzione calpestata non di fatto ma nello spirito (cosa dice il mitico Zagrebelsky?), della ricerca, della scuola (professori, dove siete quando non si parla di stipendi e di mobilità territoriale?), di dissesto del territorio (in un paese dove i Verdi hanno avuto pessima fortuna, a chi interessa?) e così via.
Salvini non smetterà di respingere le navi finché sarà al governo, e resterà al governo finché gli oppositori non organizzeranno una politica di opposizione.
Sui migranti abbiamo scritto di recente:
- 5 temi per l’opposizione che verrà. 1 – Introduzione e il tema degli immigrati;
- Basta retorica sui migranti;
- Aquarius, i migranti e le verità da conoscere prima di aprire bocca (per sostenere Salvini o per biasimarlo);
- Cecco Beppe e i migranti.
Sulla separazione di etica e politica:
- L’orrore dell’etica come guida al comportamento;
- Ci deve governare l’etica individuale o la legge condivisa?