Il quadro generale
Qualunque cosa facciamo, dietro c’è un pensiero, più o meno consapevole. Qualunque cosa diciamo c’è dietro un pensiero, purtroppo anche qui: non sempre consapevole. La nostra vita è prima pensata poi agita. Limitandoci ai pensieri consapevoli: la nostra vita sociale (quella delle interazioni, del lavoro, della famiglia) è sempre pensata prima e agita poi. Le nostre opinioni sono pensate, poi sono dichiarate su Facebook. I nostri giudizi sono pensieri che si traducono in cose che ci piace fare e cose che cerchiamo di evitare. Tutto è pensiero. Ma il pensiero consapevole non sussiste senza la parola. Noi pensiamo consapevolmente perché abbiamo la parola, e se abbiamo più o meno parole abbiamo anche più o meno pensieri e loro articolazioni. Il nostro pensiero si forma attraverso concetti, che formano dei costrutti, delle serie, delle logiche che possiamo chiamare “schemi mentali”. I concetti non esistono senza le parole e viceversa; più parole abbiamo, e più i concetti, che costituiscono i nostri schemi mentali, sulla base dei quali formuliamo i nostri asserti, più questi (i concetti) hanno intensione ed estensione, ovvero significato e senso, connotazione e denotazione. Più i concetti hanno intensione e più – generalmente – difettano di estensione, perché acquisiscono specificità. Il linguaggio generico e generalizzante ha solitamente molta estensione (si adatta a molteplici casi) e poca intensione (è poco caratterizzato, è superficiale, non spiega, non aiuta a comprendere).
I nostri schemi mentali, che organizzano i concetti disponibili secondo un senso plausibile, si formano grazie all’intelligenza (elemento per lo più biologico di cui non abbiamo grandi meriti), alle esperienze fatte (chi ha la possibilità di fare esperienze: viaggi, libri, relazioni sociali) e alla nostra consapevolezza di come funziona questo meccanismo: quindi attenzione al linguaggio, ai sensi e ai significati, e alle trappole che il linguaggio costantemente ci pone. Fra parentesi, quest’ultima affermazione è praticamente un ossimoro; chi ha competenze, intelligenza, capacità elaborativa e linguistica, certamente pone queste attenzioni, mentre chi non gode di quelle proprietà preliminari non si accorge dei limiti, delle trappole.

Oggi parliamo molto, moltissimo, fondando troppo spesso il nostro ragionamento su questioni poco comprese, su fallacie logiche, su generalizzazioni indebite, su preconcetti e pregiudizi, sull’onda dell’umore. Tutto questo produce un’incredibile quantità di “rumore” in cui si fatica a distinguere i pensieri ben formulati, basati su argomentazioni, costruttivi. L’Agorà – se mai c’è stata, non credo – si è trasformata in Caos. Questo inerisce a ogni aspetto della nostra vita quotidiana, il lavoro e l’ambito per eccellenza della parola e del pensiero: la politica.
Gli intellettuali hanno la funzione storica di pensare. Pensare correttamente, ampliando estensione e soprattutto intensione dei concetti, distribuendo questo pensiero a chi è disponibile ad accoglierlo e costituendosi come coscienza critica della società.
Il linguaggio su Hic Rhodus
La teoria:
- Le parole e il potere;
- Le parole sono pietre. Ma non è detto che siano chiare;
- Il linguaggio poetico non può mentire;
- Ambiguità del linguaggio, forza del linguaggio (con la Mappa 25, “Potenza del linguaggio”, ferma però a due anni fa).
Linguaggio, concetti, politica:
- Oggi Paola Taverna è similabile a quelli che vengono paragonati ignoranti funzionali (Post serio sul rapporto fra pensiero e linguaggio);
- Il linguaggio è fascista e io vado sui monti a fare il partigiano;
- Pornografia della parola e nuovo fascismo;
- Ciò che dite è ciò che siete;
- Sessismo. Le donne come corpo e la difficile parità di genere del linguaggio;
- Il trionfo del non pensiero nell’epoca del male.
Fallacie logiche, pregiudizi e altre catastrofi
- Maiali che volano e altre verità. Sulle fallacie logiche 2.0;
- Il filosofo dolente e la ragnatela delle fallacie;
- Le fallacie logiche costituiscono il 90% del nostro pensiero;
- Il multitasking professor Cavicchi e le fallacie logiche;
- La potenza dei pregiudizi;
- Moriremo politicamente corretti;
- Delle critiche stupide e delle critiche intelligenti a Conte, al governo, al coronavirus e a tutto l’ambaradan.
Il razionalismo necessario contro l’ideologismo
- Ragione e passione;
- Razionalità vs. irrazionalità. O rigidità vs. flessibilità?
- La ribellione contro la tirannia della ragione;
- Il perverso intreccio della politica, e perché dobbiamo complicare la narrazione;
- L’ideologia che ci opprime.
Gli intellettuali
- La tragica incomprensione fra popolo che sente e intellettuali che sanno;
- Una fuffa si aggira per l’Italia. La fuffa degli intellettuali populisti;
- Non c’è peggior cosa che essere intellettuali;
- L’intellettuale organico nell’Italia del terzo Millennio:
Trasumanar
Pensiero e linguaggio fuori da Hic Rhodus
- Alberto Marradi, Referenti, pensiero e linguaggio (si può trovare in Pdf, gratuitamente, in diversi altri siti; possiamo considerarla una lettura assolutamente fondamentale);
- Claudio Bezzi, Il linguaggio come metodo (cartaceo o ebook, a pagamento, solo su Amazon).
Post Scriptum: all’inizio disegnavamo delle belle mappe per guidare i lettori nei meandri del blog. Poi abbiamo smesso, chissà perché alla mappa 29. A oltre un anno di distanza ricominciamo a “mappare” Hic Rhodus in questo modo diverso. Diciamo quindi che questa che avete appena letto è la “Mappa 30 – Il pensiero”.
In copertina: Disegno da Art de Noé (Belgio). Inchiostro su Carta (29,7×21 cm).